IPPR e SGS, fare sistema per una maggiore valorizzazione della Seconda Vita della Plastica

Fare sistema per una maggiore valorizzazione della Seconda Vita della plastica: questa la prospettiva emersa durante l’evento “La certificazione della Plastica Seconda Vita: opportunità e potenzialità alla luce del collegato ambientale“, tenutosi lo scorso 10 giugno a Milano. La tavola rotonda voluta fortemente da SGS  e IPPR – Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, ha coinvolto alcuni attori oggi fondamentali nel tracciare le strategie di valorizzazione del riciclo e dell’impiego dei materiali plastici di recupero. Oltre a IPPR e SGS, a portare le proprie esperienze e progetti futuri sul tavolo della discussione sono stati l’associazione Punto3 Srl , COREPLA , Ecoplen Srl e Barilla . Queste realtà sono ad oggi coinvolte a vario titolo nel circolo virtuoso nato attorno al marchio “Plastica Seconda Vita”.

 

Punto3 ha esposto le novità di interesse per l’attività dell’associazione offerte dal Green Public Procurement e dal Collegato Ambientale. La società fondata da Paolo Fabbri, grazie alla sponsorizzazione offerta da IPPR, tiene in tutta Italia i seminari “400oreGPP” per dare le coordinate necessarie a chi lavora nella Pubblica Amministrazione per fare acquisti verdi. Durante la conferenza sulla certificazione PSV, Fabbri ha evidenziato come le realtà italiane coinvolte attorno al riciclo, alla trasformazione delle materie plastiche da recupero e alla commercializzazione dei prodotti a marchio PSV sono oggi chiamate ad allinearsi alle direttive comunitarie per creare uno stile di vita sostenibile a tutti i livelli. In questo scenario il marchio Plastica Seconda Vita permette alla Pubblica Amministrazione di acquistare con facilità, senza bisogno di ulteriori verifiche, i prodotti che ridanno vita alla plastica da riciclo.

 

Maria Cristina Poggesi, segretario di IPPR, ha esposto le principali caratteristiche del marchio Plastica Seconda Vita. In primo luogo questa certificazione punta sulle qualità delle plastiche da riciclo e certifica i prodotti realizzati con plastica derivante da raccolta differenziata e scarto industriale. Particolare attenzione è dedicata al food packaging, a cui l’Istituto ha dedicato una monografia sulla legislazione vigente, uno strumento utile a indirizzare le pratiche produttive delle aziende specializzate in involucri destinati al food contact. Grazie alla sua azione informativa e di contatto con tutti gli attori dell’economia circolare, IPPR è riuscita a coinvolgere big player come Barilla nel progetto PSV.

 

Durante la conferenza Gabriele Picchi di Barilla Group ha presentato il progetto collegato al marchio PSV, che mira a valutare la riconversione degli imballaggi prodotti in azienda in prodotti certificati PSV. L’orientamento è quello di creare oggetti utili alla vita dell’azienda e gadget da offrire ai consumatori. Barilla ha lavorato per migliorare l’impatto ambientale del proprio ciclo produttivo: la partnership con IPPR chiude il cerchio dell’azione di sostenibilità del gruppo.

 

Viviana Salieri, product developer per SGS, ha illustrato i requisiti necessari e l’iter che le aziende devono seguire per ottenere la certificazione PSV: la rintracciabilità del materiale usato e l’identificazione del prodotto sono elementi fondamentali per ottenere il marchio.

 

Dopo aver esplorato i dettagli tecnici collegati al marchio Plastica Seconda Vita, Vincenzo Moramarco ha raccontato il punto di vista di chi produce oggetti certificati. La tanica Ecoplen Srl è un simbolo d’eccellenza e innovazione dell’industria del riciclo made in Italy. Oltre al marchio PSV, questo prodotto ha ricevuto l’omologa ADR da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Moramarco ha posto l’accento sulla necessità di fare cultura attorno ai prodotti da riciclo, in modo che il costo non diventi una barriera d’ingresso sempre più alta per tutti quei produttori che investono nel riciclo della plastica.

 

Davide Pollon, responsabile servizio modelli innovativi di riciclo per COREPLA, ha fatto luce sulla crescita del riciclo in Italia, arrivata a 900 mila tonnellate. “Il riciclo è possibile solo se esiste la filiera”, ha affermato Pollon, prima di passare ad esaminare l’evoluzione della raccolta differenziata e dei prodotti ottenuti, compresi i vasi e gli attrezzi oggi in uso nel progetto Orto Verticale  avviato nelle scuole di Milano.

 

Fare sistema dunque è l’unica via per potenziare la cultura del riciclo e permettere la commercializzazione e la diffusione dei prodotti a marchio Plastica Seconda Vita.

 

 

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