Eurosintex: “La scelta vincente? Dare una seconda vita alla plastica”

 Schema della vita circolare dei materiali e prodotti PSV di Eurosintex

Vent’anni d’attività festeggiati proprio quest’anno, un fatturato di 18 milioni di euro e un’idea semplice quanto geniale: introdurre un tag sui contenitori per la raccolta differenziata porta a porta. È questa la ricetta del successo di Eurosintex, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti green, realizzati con materiale proveniente da riciclo post-consumo, certificato con il marchio Plastica Seconda Vita.

 

“All’inizio il nostro core business era tutto rivolto ai contenitori stradali. Verso il Duemila abbiamo seguito l’evoluzione del mercato e siamo passati alla produzione di contenitori per la raccolta porta a porta in plastica”, spiega Annalisa Lazzari, amministratore delegato di Eurosintex s.r.l..

 

Il mercato ha indirizzato la produzione dell’azienda, che ha virato dai contenitori carrellati per la raccolta stradale a quelli per la raccolta domestica, i prodotti più venduti di Eurosintex. “Abbiamo prodotto contenitori di diverse forme e design per contraddistinguerli”, spiega Lazzari “e stiamo proponendo un sistema di tracciabilità mediante tag per l’identificazione dell’utente”.

 

Alcuni contenitori Eurosintex sono dotati di chip. “Abbiamo puntato fin da subito sul problema dell’identificazione per sviluppare gli strumenti che porteranno alla proposta di una tariffa sui rifiuti (e non più sulla tassa) puntuale, che prima o poi sarà applicata in tutta Italia”, racconta l’amministratore delegato dell’azienda. “Il tag consente di sapere che il contenitore di una specifica famiglia è stato svuotato e quanti litri di rifiuti sono stati conferiti”.

 

Un altro prodotto che ha permesso ad Eurosintex di conquistare privati ed enti pubblici è il composter EkoGreen. “Il nostro composter da 310 litri ha un design particolare rispetto ai prodotti tradizionali”, racconta Lazzari. “Si adatta a qualsiasi tipo di giardino, anche i più piccoli, ed è trasportabile in macchina. I nostri clienti sia pubblici che privati hanno apprezzato sia il tipo di contenitore sia il fatto che, appena distribuito, viene abbinato uno sconto sulla tariffa sui rifiuti. Parecchi privati ci interpellano per sapere se è possibile comprare la compostiera direttamente da noi”.

 

La scelta di aderire al progetto Plastica Seconda Vita è la naturale evoluzione di una mission aziendale votata al minor impatto ambientale possibile. “Eurosintex è stata tra i fondatori di IPPR. Nasciamo come azienda di stampaggio di materie plastiche e abbiamo sempre lavorato contenitori in polipropilene e polietilene. Valutare di riutilizzare la materia prima ormai divenuta rifiuto, ci è sempre sembrata un’idea vincente”, spiega Lazzari.

 

Per una vittoria a 360 gradi sul mercato dei prodotti in Plastica Seconda Vita è importante anche informare l’utente: “È sempre interessante per chi acquista sapere che può far tornare la materia prima del prodotto nel ciclo del riuso”, spiega l’ad di Eurosintex. Inoltre è necessario anche cambiare l’approccio a questa plastica. “In molti sono ancora diffidenti rispetto al suo valore e alla sua resistenza”, puntualizza Lazzari. “La plastica è un prodotto che si ricicla e si riusa e questo inoltre apre nuove prospettive di business per tutti gli operatori del settore”.

 

La consapevolezza del valore di un prodotto in plastica rigenerata è una delle sfide più grandi alla realizzazione dei principi dell’economia circolare. “È molto difficile far passare il messaggio che il contenitore Plastica Seconda Vita non è un prodotto di seconda scelta rispetto a quello fatto con materiale vergine. Abbiamo anche affinato la lavorazione dei contenitori e i risultati dal punto di vista estetico ora sono visibili”.

 

Oltre all’ostacolo culturale, c’è anche quello posto dai produttori di materia prima. “Si limita l’offerta di materia prima seconda a causa delle oscillazioni del prezzo del petrolio”, dichiara Lazzari. Infatti, quando il petrolio costa meno, la plastica vergine è meno costosa di quella proveniente dal riciclo. “Su questo punto IPPR può fare molto per rendere più disponibile la plastica rigenerata, adatta allo stampaggio e all’iniezione”.

 

“Nel nostro mondo non ci sono grosse certezze”, spiega l’amministratore delegato di Eurosintex parlando del futuro dell’azienda. “Il nostro business è legato agli enti pubblici, quindi i nostri piani sono sempre soggetti a varianti in corso di evoluzione. A seconda di ciò che succede nel mercato, dobbiamo adeguarci alle richieste in tempi brevi per essere competitivi. Contiamo e speriamo che la raccolta porta a porta possa proseguire nel futuro e che la nuova tendenza di identificazione contenitore/utente con l’applicazione di una tariffa puntuale possa essere applicata su più larga scala”.