ATTI
Convegno: Materie Plastiche da riciclo destinare al contatto con alimenti e modalità di gestione scarti da trasformazione di materie plastiche: aggiornamenti legislativi ed aspetti rilevanti della nuova UNI 10667-1

 

MATERIA PLASTICHE DA RICICLO DESTINATE AL CONTATTO CON ALIMENTI E MODALITA’ DI GESTIONE SCARTI DA TRASFORMAZIONE DI MATERIE PLASTICHE: AGGIORNAMENTI LEGISLATIVI ED ASPETTI RILEVANTI DELLA NUOVA UNI 10667-1

Tutto quello che avreste voluto sapere sull’utilizzo delle plastiche riciclate a contatto con alimenti e non avete mai osato chiedere: potrebbe essere questo il sottotitolo del convegno organizzato da Federazione Gomma Plastica e IPPR il 22 ottobre a Milano per illustrare le novità legislative e le possibilità applicative delle materie prime seconde di origine polimerica.

Nel corso dell’incontro si è infatti parlato del regolamento CE 282/2008, che norma l’utilizzo di plastiche rigenerate negli imballaggi alimentari, del nuovo decreto 113 del maggio 2010 che apre al PET rigenerato il ricco mercato delle bottiglie per acque minerali e della nuova norma UNI 10667-1, con i conseguenti riflessi sul Sistri. Il tutto condito da due casi aziendali e da un intervento di Corepla, che ha fornito alcuni dati sulla potenzialità della raccolta differenziata di bottiglie al servizio di un eventuale reimpiego dell’R-PET in ambito alimentare. Come si vede, materiale a sufficienza per almeno tre seminari…

Regolamento CE 282/2008. Marino Lamperti di Federazione Gomma Plastica ha illustrato i contenuti del provvedimento che norma l’impiego delle plastiche riciclate destinate al contatto con alimenti, soffermandosi sullo stato di attuazione e sull’iter autorizzativo previsto dal regolamento comunitario per i processi di riciclo idonei alla produzione di plastiche da riciclo di grado food privo di inquinanti e di rischi per la salute dei cittadini. Il materiale di partenza deve essere caratterizzato e controllato, provenire da manufatti originariamente destinati al contatto con alimenti e l’intero processo deve essere preventivamente sottoposto ad una valutazione da parte dell’Efsa (European Food Safety Authority).

Il regolamento (CE) 282/2008 prevede l’istituzione, da parte della Commissione Europea, di un registro dei processi di riciclo per i quali è stata presentata una domanda di autorizzazione valida. Il registro può essere consultato attraverso il seguente indirizzo:
http://ec.europa.eu/food/food/chemicalsafety/foodcontact/documents_en.htm

Alla data del Convegno, l’ultimo aggiornamento del registro, datato 19 ottobre 2010, riportava 47 domande considerate valide, segno di un forte interesse da parte delle aziende riciclatrici e della trasformazione verso l’utilizzo delle materie plastiche di riciclo per la produzione di materiali e oggetti destinati al contatto con alimenti.

Decreto 113 del 18 maggio 2010. Nella seconda parte del suo intervento, Lamperti ha illustrato i contenuti del recente decreto, questa volta di origine nazionale, che consente di utilizzare nella produzione di bottiglie PET per acque minerali naturali, fino al 50% di plastiche da riciclo in deroga a quanto previsto dal DM 12 marzo 1973. Entrato in vigore il 5 agosto, il decreto prevede che il PET di riciclo destinato alla produzione  di bottiglie sia accompagnato da una documentazione atta a dimostrare, mediante un challenge test, che il processo di riciclo da cui proviene sia in grado di garantire la conformità della bottiglia a quanto previsto dall’articolo 3 del regolamento (CE) n. 1935/2004. Il nuovo decreto consente la produzione di bottiglie fino a una capacità di due litri per l’imbottigliamento di acque naturali così come definite dall’art. 11 del DL 105 del 25 gennaio del 1992: vale a dire acque totalmente o parzialmente degassate, rinforzate con gas della sorgente o con aggiunta di anidride carbonica, come pure quelle “naturalmente gassate” o “effervescenti naturali”. L’utilizzo di PET da riciclo nelle bottiglie deve essere notificato all’autorità sanitaria territorialmente competente.

UNI Uniplast 10667. In agosto è stata anche pubblicata la nuova edizione della norma UNI 10677-1 (Materie plastiche prime secondarie – Generalità), che riporta interessanti novità soprattutto alla luce della nuova regolamentazione sulla gestione dei rifiuti introdotta dal Ministero dell’Ambiente con il Sistri. Enrico Maria Chialchia, direttore di Unionplast e Presidente di IPPR, ha spiegato che la nuova norma UNI introduce e definisce con chiarezza i cosiddetti “sottoprodotti di materie plastiche” e “le materie plastiche prime-secondarie all’origine” costituite da residui, scarti e sfridi industriali pre consumo, sottraendoli così alla complessa gestione dei rifiuti prevista dal sistema Sistri.  Tali materiali sono immessi direttamente sul mercato senza pretrattamenti, salvo l’eventuale macinazione o altre operazioni di riduzione volumetrica per via meccanica. In questa categoria possono rientrare i soli prodotti che non contengano sostanze estranee al materiale plastico iniziale superiori all’1%. Chialchia ha poi ricordato che all’inizio del prossimo anno dovrebbe entrare in vigore in Italia la nuova direttiva UE sui rifiuti. Lo schema di recepimento contiene all’art.12 una definizione di sottoprodotto che dovrebbe ulteriormente chiarire il quadro normativo, oggi non privo di incertezze interpretative.

Dichiarazione di Conformità. Il quadro normativo relativo al riciclo di plastiche per contatto con alimenti è stato completato da Dario Dainelli, coordinatore del Gruppo di Lavoro “Materiali a contatto con alimenti” di Unionplast – FGP, che ha presentato in modo dettagliato la Dichiarazione di conformità (“dichiarazione scritta che attesta la conformità alle norme vigenti”) per i materiali plastici di riciclo post-consumo, ad oggi l’unico strumento di comunicazione all’interno della filiera che possieda validità legale. Per quanto concerne le plastiche post-consumo in diretto contatto con gli alimenti, i contenuti obbligatori della Dichiarazione di conformità sono quelli previsti dalla direttiva 2002/72/CE integrati con le disposizioni particolari introdotte dall’Allegato I del Reg. 282/2008/CE.

Marchio PSV Food Contact. I contenuti del nuovo marchio Plastica Seconda Vita per manufatti a contatto con alimenti (PSV Food Contact, rilasciato da IPPR) sono stati illustrati prima da Ciro Liguori dell’Istituto Italiano dei Plastici, che ha tracciato scopi, riferimenti normativi e iter di certificazione, quindi da Marino Lamperti che ha esposto alcuni ambiti applicativi. Come ad esempio, il ruolo del marchio nell’utilizzo di plastiche da riciclo nella produzione di cassette in PP e HDPE per prodotti ortofrutticoli, o dell’rPET nelle bottiglie per acque minerali o in altri imballaggi alimentari prodotti con materie plastiche riciclate. In questi e in altri casi, il marchio PSV Food Contact attesta la rispondenza delle materie plastiche da riciclo e dei prodotti di plastica riciclata alle normative e ai regolamenti in vigore. IPPR offre in questo ambito anche assistenza e supporto alle aziende che, nell’ambito dell’ottenimento del marchio PSV Food Contact, devono ottenere le necessarie autorizzazioni da parte della Commissione Europea per il processo di riciclo utilizzato.

Il ruolo di Corepla. E’ quindi intervenuto Riccardo Passigato – Vice direttore generale della gestione operativa di Corepla, il consorzio di filiera che gestisce in ambito Conai il riciclo degli imballaggi in plastica. Nel 2009 il Consorzio ha recuperato da raccolta differenziata 588mila tonnellate di imballaggi in plastica e quest’anno prevede di arrivare a 620.000 tonnellate. Del totale raccolto a livello locale, circa il 58% possiede la qualità necessaria per un successivo riciclo, ovvero circa 335mila tonnellate lo scorso anno, mentre il resto è destinato a recupero energetico (non necessariamente in Italia, considerata la scarsità di impianti disponibili). Considerando anche i circuiti indipendenti, in Italia sono state comunque riciclate lo scorso anno oltre 700mila tonnellate di imballaggi in plastica, pari al 33,5% dell’immesso al consumo, quota superiore alla soglia di legge. Particolarmente interessanti, ai fini del tema del convegno, i volumi di PET post-consumo recuperati; materiale proveniente per la quasi totalità da imballaggi alimentari e quindi potenzialmente idoneo ad un reimpiego all’interno del settore food: 173.000 tonnellate nel 2009, che potrebbero salire a 176.000 quest’anno. Corepla ha condotto un’analisi presso alcuni centri di selezione per valutare la “qualità” dell’rPET ottenuto, con risultati incoraggianti: il 96,6% dell’”azzurrato” (con punte del 99,74% in alcuni centri) e il 92% del tipo “light” (dove entrano in circuito anche le vaschette) sarebbero suscettibili di un reimpiego nel packaging alimentare. Corepla, ha dichiarato Passigato, sta ponendo il massimo impegno per incrementare, oltre ai volumi raccolti, anche la qualità del materiale plastico post-consumo destinato al riciclo, nonché aumentare l’efficienza dei circuiti di raccolta e selezione, al fine di ridurre i costi e aumentare le opzioni per il riutilizzo dei rifiuti.

Casi di studio. Al termine del convegno sono stati portati all’attenzione dei partecipanti due casi di studio. Il primo, presentato da Vincenzo di Giacinto della CIER, riguarda l’applicazione di tecnologie, analisi, metodologie e processi di controllo qualità alla produzione di scaglie rPET per il settore alimentare (sebbene attualmente limitato ai materiali per barriere funzionali e per la produzione di bottiglie per acque minerali), in conformità a quanto previsto dal Reg. CE 282/2008 e dal Decreto 18 maggio 2010, n. 113. Nel 2008, l’azienda si è dotata di un impianto di estrusione Vacurema e di recente ha richiesto l’autorizzazione prevista dal Regolamento (CE) 282/2008 per produrre scaglie in PET riciclato idonee alla produzione di packaging e bottiglie a diretto contatto con alimenti.

Il secondo caso di studio riguarda la produzione di foglie rPET per lo strato interno di vaschette multistrato termoformate. A parlarne è intervenuto Graziano Biagioni, responsabile R&D di prodotto della divisione MP3 che opera all’interno del gruppo bolognese ILPA. Biagioni ha illustrato il challenge test condotto in azienda per attestare la conformità della foglia ai requisiti richiesti in ambito alimentare, anche se per ora l’impiego è limitato allo strato barriera non a diretto contatto con gli alimenti.


Di seguito gli interventi del Convegno:

Materie plastiche da riciclo destinate al contatto con alimenti – Aggiornamenti normativi

Marino Lamperti – Federazione Gomma Plastica

Dichiarazione di conformità per materiali e oggetti di plastica da riciclo post-consumo

Dario Dainelli – Gruppo MCA Unionplast

Materie Prime Seconde e Sottoprodotti nel contesto della nuova UNI UNIPLAST 10067

Enrico Maria Chialchia – Federazione Gomma Plastica

La certificazione di prodotto von il marchio di conformità ecologica “,Plastica Seconda Vita”: il PSV Food Contact

Ciro Liguori – IIP Srl

Il marchio “,PLASTICA SECONDA VITA – FOOD CONTACT”

Marino Lamperti – IPPR

Sistema Co.Re.Pla: un’eccellenza della filiera italiana della plastica per assicurare il riciclo e il recupero dei rifiuti d’imballaggio

Riccardo Passigato – Co.Re.Pla

Utilizzo del PET di riciclo: due casi aziendali

Vincenzo di Giacinto – CIER

Graziano Biagioni – ILIP