Normativa

Plastica Seconda Vita criterio di conformità ai nuovi CAM edilizia, arredi per interni e tessili

  Come ricordato nell’ultimo numero della newsletter IPPR INFORMA, il 28 gennaio u.s. sono state pubblicate le revisioni ai Criteri Ambientali Minimi per edilizia, arredi per interni e prodotti tessili.   A seguito del riconoscimento da parte di Accredia del disciplinare PSV, il nostro marchio viene inserito nei decreti riportanti i CAM quale criterio di […]

Pubblicati in GU i CAM sul servizio di sanificazione per le strutture sanitarie e la fornitura di prodotti detergenti

  Segnaliamo che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 262 (Serie Generale) del 9/11/2016 il Decreto Ministeriale relativo ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) previsti per il servizio di  sanificazione per le strutture sanitarie e la fornitura di prodotti detergenti.   Trattandosi di un documento guida per acquisti verdi, ancora una volta viene dato spazio […]

400 Ore Gpp al Comune di Ferrara. Paparella: “Ecco perché il seminario è necessario”

"Il nuovo Codice Appalti è entrato in vigore in un momento sfortunato. Non si è riusciti a dare la dovuta attenzione alle nuove regole, almeno dal punto di vista degli impiegati pubblici. Ecco perché, anche se avevamo già iniziato a fare acquisti verdi per il Comune di Ferrara, quando Punto3  ci ha offerto la possibilità di seguire questo seminario, abbiamo aderito entusiasti". Francesco Paparella, dirigente servizio Appalti e Contratti al Comune di Ferrara, è una delle 48 persone che hanno partecipato al seminario "400 Ore GPP", realizzato dalla società guidata da Paolo Fabbri . Nell'appuntamento ferrarese è intervenuta anche Cristina Poggesi di IPPR - Istituto per la Promozione delle Plastiche da riciclo, per associare alla teoria degli acquisti green la pratica di tutte quelle aziende che, grazie alla certificazione Plastica Seconda Vita , immettono sul mercato prodotti compatibili con il Green Public Procurement.  

Imballaggi in plastica riciclata nei CAM: facciamo il punto

Dal 2 febbraio scorso il GPP – e la conseguente applicazione dei Criteri Ambientali Minimi - è diventato obbligatorio. I settori interessati sono diversi, ma vi è un prodotto che appare trasversalmente laddove è ragionevole che venga utilizzato: l’imballaggio. Vediamo dunque come deve essere realizzato un imballaggio in plastica affinchè sia conforme ai CAM per quanto riguarda il criterio del contenuto di riciclato.

In vigore il nuovo Codice Appalti, cosa cambia per il GPP

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.91 del 19-4-2016 - Suppl. Ordinario n. 10) il nuovo Codice degli appalti con Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile 2016. Tra le novità salienti, l’introduzione dell’offerta economicamente più vantaggiosa come criterio principale di valutazione delle offerte (art. 95). Ecco cosa cambia per il Green Public Procurement - GPP.

Con Punto3 srl e IPPR la Pubblica Amministrazione impara come fare acquisti green

Dal 2 febbraio 2016 con l’approvazione del Collegato Ambientale il Green Public Procurement (altrimenti noto come GPP) è diventato obbligatorio. A insegnare come rispettare i principi del GPP e del Collegato Ambientale attuato dalla Legge di Stabilità ci pensa Punto3 s.r.l., società di consulenza con sede a Ferrara che realizza progetti per lo sviluppo sostenibile, specializzata in acquisti verdi, analisi di sostenibilità, stakeholder dialogue, ecoristorazione, turismo sostenibile, comunicazione ambientale.   «Ci rivolgiamo agli Enti Pubblici, alle aziende, alle associazioni e ai territori, alle Camere di Commercio e alle Associazioni di Categoria, per i quali progettiamo e realizziamo percorsi mirati per concretizzare le idee e le strategie di sviluppo sostenibile», spiega Paolo Fabbri, uno dei fondatori di Punto3 s.r.l., nata nel 2003. Fra le diverse attività di formazione 8 anni fa ha preso vita il progetto 400 Ore GPP. «Abbiamo cercato di realizzare con fondi privati un percorso di formazione gratuito per l'ente pubblico. Siamo sostenuti da consorzi o istituti che, come IPPR, hanno come obiettivo la promozione dell'innovazione in materie ambientali», spiega Fabbri.

In inchiesta UNIPLAST la norma UNI 10667-1 su MPS e sottoprodotti in plastica

Con la messa in inchiesta del progetto di revisione della UNI 10667-1, avvenuta in data 21 marzo u.s.,  si sono conclusi nell’ambito della sottocommissione 25 dell’Uniplast i lavori di aggiornamento della norma la cui applicazione è prevista dal decreto  5 febbraio 1998 avente come oggetto l’individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alla procedure semplificare di recupero. La nuova UNI 10667-1 dal titolo: “Materie plastiche prime-secondarie. Generalità su materie plastiche prime secondarie e sottoprodotti di materie plastiche” classifica le materie plastiche prime-secondarie e si riferisce anche ai sottoprodotti di materie plastiche. L’aggiornamento della norma si è reso necessario per allineare la stessa alle evoluzioni legislative che hanno abrogato la definizione di materie plastiche prime secondarie all’origine introducendo la sola definizione di sottoprodotto.

Pubblicazione delle nuove norme UNI 10667-14 e UNI 10667-17

Le attività delle sottocommissione 25 Uniplast sulla caratterizzazione delle materie plastiche prime secondarie hanno portato in questi giorni alla pubblicazione delle versioni aggiornate delle seguenti norme: UNI 10667-14:2016 Materie plastiche prime secondarie. Miscele di materiali polimerici di riciclo e di altri materiali a base cellulosica di riciclo da utilizzarsi come aggregati nelle malte cementizie, nei bitumi e negli asfalti – Requisiti e metodi di prova. UNI 10667-17:2016 Materie plastiche prime secondarie. Miscele di materie plastiche eterogenee provenienti da residui industriali e/o da materiali da post-consumo destinate a processi di riduzione in impianti siderurgici  - Requisiti e metodi di prova.  

Pubblicato il decreto sui CAM per arredo urbano

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo 2015 il Decreto del Ministero dell'Ambiente del 5 febbraio 2015 riportante i criteri ambientali minimi per gli appalti "verdi" della Pubblica Amministrazione per l'acquisto di elementi dell'arredo urbano (ad esempio panchine, fioriere, porta biciclette, tavoli, parchi gioco e strutture ludiche nonché transenne, steccati, bagni chimici, cestini per la raccolta rifiuti, dissuasori di sosta, rallentatori di traffico).   In particolare i manufatti in plastica dovranno contenere almeno il 50% di materiale riciclato, ad eccezione di quelli realizzati con la tecnologia dello stampaggio rotazionale (come scivoli o bagni chimici) per i quali il contenuto di plastica riciclata è derogato al 30% (comunque in conformità alla circolare 4 agosto 2004 e quindi al disciplinare per la certificazione Plastica Seconda Vita).

Collegato ambientale: le disposizioni approvate dalla camera

Il cosiddetto Collegato ambientale alla legge di stabilità (DDL 2093 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”) è stato approvato dalla Camera e sarà ora inviato all’esame del Senato. Riportiamo schematicamente di seguito le principali novità introdotte dal DDL in oggetto.

Certificazione “,Plastica Seconda Vita – reusable bag”

Come noto la recente Legge 116/2014 ha sbloccato le sanzioni previste per la commercializzazione di sacchi per asporto merci non conformi a quanto previsto dalla normativa nazionale, dando contestualmente piena attuazione alle prescrizioni circa spessori, contenuto di plastica riciclata, diciture informative per il consumatore.   Alla luce dei suddetti sviluppi e dei necessari chiarimenti apportati, IPPR ha aggiornato il disciplinare per la certificazione “,Plastica Seconda Vita” introducendo il marchio “PSV – reusable bag”. L’Istituto intende così supportare le Aziende che desiderino attestare non soltanto la conformità alle prescrizioni di legge dei propri prodotti, ma anche la sensibilità  delle imprese nei confronti della sostenibilità ambientale.   Queste le caratteristiche tecniche  - dettate dalla Legge 28/12 e dal Decreto Interministeriale 18 marzo 2013 -  che i sacchi per asporto merci realizzati con polimeri tradizionali dovranno rispettare:  

Autorizzazione REACH e riciclo: position paper delle autorità italiane

Egregi Associati, facciamo riferimento alla relazione fra autorizzazione REACH e materiali recuperati. Come noto, mentre il Regolamento REACH prevede una specifica esenzione dalla registrazione per le sostanze recuperate (in determinate condizioni), non è stata esplicitamente prevista un’analoga esenzione rispetto agli adempimenti per l’autorizzazione.